Papa Bergoglio e la fiera dell’ipocrisia postuma

Papa Francesco Bergoglio ci ha lasciati, il mio augurio è che riposi in pace, detto questo prepariamoci alla valanga di condoglianze ipocrite, quanto spesso iperboliche che affolleranno la comunicazione in questi giorni.

La realtà, oltre ai logori e, di frequente lacrimevoli comunicati istituzionali, è di una ostentazione partecipativa, di tanta gente, compresi alcuni politici di rilievo, che, ricordiamolo, in passato hanno apostrofato il Pontefice in tanti modi, come gli insulti ricevuti dal Presidente dell’Argentina Javier Milei che lo definì “Imbecille, rappresentante del Male”.

Per non parlare poi di tutte le contumelie, le offese, e le ingiurie e gli insulti, rivolte a  Papa Francesco, spesso provenienti dall’interno della chiesa stessa, apostrofato con epiteti innominabili, tra cui, i più lievi sono massone e antipapa.

Alla glorificazione postuma di Bergoglio, non mancheranno poi, alcuni di quei fedeli e politici che, pur battendosi il petto ogni giorno nelle chiese, hanno agito contro le suppliche che il Papa faceva loro: citiamo brevemente; rispetto dei diritti di ogni essere umano, no a tutte le guerre, no alle diffuse violenze, non alla violazione dei diritti dei migranti e degli ultimi.

Ed ora, a ad uso e consumo delle telecamere e dei media presenti si vedranno  molti politici che sfileranno davanti alla bara del Pontefice, perché post mortem siamo tutti buoni e santi, e poco importa che in vita i messaggi del Papa siano rimasti lettera morta, come quando ha urlato la sua assoluta indignazione per il genocidio in corso in Palestina, e coraggiosamente  affermò, nel novembre 2024.  “Occorre indagare se a Gaza è in corso un genocidio”. Questa dichiarazione fu seguita da  un silenzio assordante da parte della politica, rotto solo dagli attacchi da parte degli israeliani per le sue parole.

Questo clamore mediatico continuerà anche nelle prossime settimane, tra documentari e trasmissioni che  ci ricorderanno, fino alla nausea,  il, “Papa riformista”, ed il  “ pontefice venuto dalla fine del mondo”, poi passato questo periodo molte problemi  torneranno sotto silenzio come prima, con alcuni politici molto in vista, che continueranno urbi et orbi a propagandare  su tutti i media  la famigerata “tradizione cristiana”, tutti cattolici, a parole, nei fatti la fede nel Cattolicesimo è solo un utile richiamo specie in prossimità delle scadenze elettorali.

Con tagliente ironia lo scrittore Ignazio Silone ci ricorda come spesso  “I cattolici italiani sono i migliori nel rispettare le tradizioni e i peggiori nel mettere in pratica il Vangelo”

Concludo affermando che,  tra le altre cose, Papa Bergoglio è stato sicuramente un leale e fervente uomo di pace, e di questi tempi di guerre tanto numerose e sanguinarie, mi pare un merito enorme.

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