Stati Uniti, i poveri nascosti e lontani da vivi, nelle fosse comuni da morti
Massimo rispetto per i morti, tutti i morti senza distinzione alcuna.
la prima considerazione, il COVID19 presenta il conto alla stupidità di un Presidente, tanto incapace, quanto arrogante e fuori dalla realtà, ricordate la dichiarazione del “Riapriamo l’America al più presto, realisticamente entro Pasqua” risultato? Le morti per Coronavirus aumentano e gli obitori sono al collasso e a New York, epicentro dell’epidemia del contagio negli Stati Uniti, spunta il piano choc delle fosse comuni nei parchi.
Secondo pensiero i poveri, gli ultimi, trattati come scarti umani e seppelliti in una isola quella di Hart che ha una fama lugubre e spaventosa. E’ stata la sede di un campo di prigionia della guerra civile, di un manicomio, un sanatorio per la tubercolosi, un riformatorio per minorenni, un carcere, un centro di riabilitazione per tossicodipendenti ma anche il luogo storicamente deputato dalla città a seppellire in fosse comuni i derelitti. Dal 1980 circa 70 mila persone sono state sepolte in fosse comuni.
Proprio un bel posto !
Ecco l’idea americana della morte, classista e separatista, perché al netto dell’emergenza bisogna che i poveri stiano lontani dagli altri, occorre nascondere a sè e al mondo, il crescente degrado sociale che l’America sta attraversando.
Nel Paese dove vive il 41% delle persone più ricche dell’intero pianeta, e i senzatetto (i cosiddetti Homeless) negli Stati Uniti rappresentano circa 1/3 dell’intera popolazione americana.
La società e le leggi americane, maltrattano ed emarginano i poveri, persone in difficoltà, “colpevoli” di aver perso lavoro, casa, famiglia e di soffrire spesso di disagi mentali.
Anche la modalità della sepoltura è indicativa, anche considerando la straordinarietà del momento, le fosse comuni ci riportano ad un triste passato dove la sepoltura di massa era usata per occultare genocidi e varie bestialità di guerra (tra gli altri, Nazismo, Yugoslavia e Cambogia).
Siamo tutti d’accordo che, tutti (poveri compresi!), possano raggiungere la felicità.
Il compianto Giorgio Bocca, diceva: “Le costituzioni democratiche come quella degli Stati Uniti contengono utopie manifeste come il diritto, «alla ricerca della felicità»”.
Per i diseredati è sicuramente una utopia, forse perché i poveri non hanno la carta di credito, aggiungo io.
1 comment
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