Tragedie umane e banalità del male

Nel suo saggio del 1963, La banalità del male, la filosofa Hannah Arendt si poneva una complessa domanda, la seguente . ” Una persona può fare del male senza essere malvagia ? “. questa domanda che occupava la mente della giornalista, mentre, nel 1961, seguiva a Gerusalemme per il settimanale New Yorker il processo per crimini di guerra ad Adolf Eichmann, il funzionario nazista responsabile di aver organizzato il trasporto di milioni di ebrei – e non solo – nei campi di concentramento per la Soluzione Finale.

La domanda della Arendt, mi è tornata in mente, quando qualche giorno fa a Crema in provincia di Cremona, una donna si è cosparsa di liquido incendiario e si è data fuoco prima delle 13 in un campo vicino a un ristorante. Un passante, che era in auto con la moglie, è sceso dalla macchina e ha cercato di spegnere le fiamme con un asciugamano, aiutato in seguito da un uomo arrivato con un estintore. Nel frattempo – ha poi raccontato il soccorritore altre persone, sembra circa una ventina, con il telefonino in mano sono rimaste nel parcheggio del ristorante, a filmare il tragico evento in corso. Per la donna non c’è stato nulla da fare.

la prima domanda è se lo spettacolo della donna in fiamme è stato gradevole per gli avventori del ristorante che filmavano il tutto alla stregua di un interessante  spettacolo improvvisato.

Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, (foto sotto) davanti all’episodio accaduto, si è chiesta angosciata “Cosa siamo diventati? E se quella donna fosse stata nostra figlia, sorella, moglie, madre? Cosa può renderci così insensibili e distaccati verso la sofferenza degli altri? Perché questa indifferenza  ?”. Concordo pienamente con il quesito del primo cittadino, aggiungerei senza punto interrogativo, ” da parecchio tempo“.

cosa pensare dopo una tragedia di questo tipo ? Intanto che basta con la retorica asfissiante degli ‘italiani brava gente’ c’era da salvare una vita e solo pochissime persone si sono mosse,  a tutti ed in particolare ai tanti cattolici  e religiosi un tanto al chilo presenti, ricordo la frase del Talmud che dice “chi salva una vita salva l’umanità intera“.

Quindi al di là della nostra immagine di persone buone e benpensanti, Forse siamo nella stragrande maggioranza una numerosa sciatta, indifferente e conformista umanità, è forse è meglio non rispondere al quesito del sindaco, visto che dovremmo prendere banalmente atto  che oramai, molti di noi vivono verso il mondo intorno, uno stato di totale incuranza e di quello che succede agli altri non ce ne importa proprio niente.

E come ci ricordava nella sua utile riflessione il poeta inglese Auden :”Il male divide il letto con noi e siede alla nostra tavola”.

Pietro Masiello

 

 

 

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